L'oscuro linguaggio della pupilla

Come conoscere se stessi e gli altri, selezione dal Reader's Digest
Come conoscere se stessi e gli altri, selezione dal Reader's Digest

La pupilla è quel foro, situato al centro dell'iride, che consente alla luce di raggiungere la retina. Dalla retina la luce è convertita in impulsi elettrici diretti alla corteccia, che generano quella che viene chiamata 'percezione visiva'. Il diametro della pupilla non resta invariato durante l'arco della giornata, ma aumenta o diminuisce in base a numerosi fattori:

  • Fisici: la quantità di luce presente nell’ambiente condiziona il diametro della pupilla: la pupilla si contrae e si dilata continuamente in situazioni di luminosità elevata o normale, per regolare la percentuale di luce in entrata e far sì che le cellule della retina (membrana fotosensibile) non vengano danneggiate; si dilata se invece siamo al buio, per permettere l'ingresso di una maggior quantità di luce; la distanza tra noi e l'oggetto che stiamo guardando: se è lontano la pupilla si allarga, se è vicino si restringe;
  • Chimici: l’intossicazione da farmaci o da droghe, in particolare oppiacei e derivati (es. eroina o morfina), provocano il restringimento delle pupille; l’astinenza da queste, invece, ne provoca la dilatazione.
  • Emotivi: paura, rabbia e altri stati di eccitazione portano ad una dilatazione della pupilla fino a quattro volte la dimensione normale. Ciò accade perché in situazioni stressanti vengono prodotte le catecolamine (adrenalina e noradrenalina) che provocano, oltre ad altri effetti, midriasi pupillare. Questo ha un forte valore adattivo per l'organismo: maggiore è il diametro della pupilla, maggiore è la visione a distanza, migliore sarà la nostra reazione a situazioni pericolose imminenti.
  • Cognitivi: L'attenzione verso qualcosa o qualcuno è accompagnata da diversi cambiamenti fisiologici, tra cui Daniel Goleman (Intelligenza Emotiva, 1995) annotò la dilatazione della pupilla. Quando la pupilla è più dilatata riusciamo a raccogliere un maggior numero di informazioni visive dal mondo esterno, migliorando la sua comprensione e facilitando una rapida programmazione del piano di azione. Una dimostrazione di quanto la dilatazione della pupilla sia correlata positivamente con l'attenzione è data dagli studi sugli infanti: per valutare quale tra due o più oggetti sia interessante per un neonato, solitamente si misurano i tempi di fissazione per ogni oggetto (quello che il bambino fissa più a lungo è l’oggetto che gli interessa maggiormente). La pupillometria offre gli stessi risultati.

 

Eckhard Hess, ex direttore del dipartimento di psicologia della University of Chicago ed uno dei primi studiosi a dedicarsi alla pupillometria, ha scoperto una correlazione tra dimensione della pupilla e stato di attenzione generale di un soggetto. Questa aumenta quando c'è qualcosa di stimolante. Hess ha scoperto che le pupille degli eterosessuali si dilatano alla vista di modelli del sesso opposto e si contraggono quando vedono un individuo dello stesso sesso. Diverse sono le reazioni di uomini e donne anche in relazione a figure di bambini, famiglie, paesaggi. L'aumento della dimensione pupillare è anche correlato all'attività mentale del ‘problem solving' e ha il suo massimo picco quando il soggetto trova la soluzione.

 

Che la pupilla sia un brillante strumento di comunicazione è chiaro fin dal Rinascimento. In quell'epoca infatti, per rendersi più attraenti, le dame usavano iniettarsi negli occhi delle gocce estratte dal fiore di Belladonna (ecco perché questo nome!) che, grazie all'atropina che contiene (un alcaloide bloccante dei recettori muscarinici), provoca la dilatazione della pupilla.

Ma perché questo amore per le pupille grandi?

Il nostro istinto di esseri umani ci ha dotati di speciali trucchi per selezionare e comprendere gli stimoli dell’ambiente, uno di questi è proprio il prestare attenzione alle pupille. Il comportamento della pupilla è fondamentale nella comunicazione, ecco perché solitamente vengono apprezzati di più  gli occhi con l'iride chiara: si riesce a notare meglio l'allargamento e il restringimento pupillare. Il linguaggio della pupilla ci è inconsciamente noto, infatti in uno sguardo cerchiamo i segnali della pupilla per capire le reazioni positive o negative dell’interlocutore: se, come già accennato, una pupilla dilatata può accompagnare l’espressione di rabbia e quindi costituisce un segnale di allerta, dall’altro può semplicemente mostrare l'interesse di qualcuno nei nostri confronti. Una donna con pupille più grandi viene percepita come più sensuale proprio perché appare interessata all’uomo che la guarda, e naturalmente questo evidente segno di interesse fa sì che lui venga spronato ad avvicinarsi a lei.

L’idea che pupille più grandi siano sinonimo di seduzione è tutt’oggi condivisa da molti, come dimostra una moda asiatica lanciata da poco in occidente dalla cantante Lady Gaga: le circle lens. Si tratta di speciali lenti a contatto made in Korea che hanno esclusivamente il fine estetico di  ingrandire visivamente l'iride e la pupilla, dando l'effetto di occhio grande, languido, attento e vigile.. da vera protagonista di manga giapponesi. Nessuno è disposto a giurare sulla loro sicurezza però! L’oculista più magnanimo, infatti, consiglia di non tenerle assolutamente per più di cinque o sei ore al giorno… e di pulirle sempre con molta attenzione. Gli effetti collaterali potrebbero essere i più vari, da 'semplici' infezioni a danneggiamento retinico con possibile rischio di cecità permanente. Insomma donne, meglio essere interessate che sembrarlo, no?

 

Eleonora Tischer